LA TERAPIA DEL FREDDO

23.02.2024

Oggi, io e il mio amico Aldo abbiamo sfidato le basse temperature!

Aldo nuota in acqua fredda da sempre ed io ho iniziato a fare bagni freddi tantissimi anni fa. Il primo fu in una piscina durante una notte innevata a Pettenasco in provincia di Novara durante un seminario. È stata un'esperienza indimenticabile. Eravamo in tanti, alcuni lo avevano già fatto e nuotavano liberamente tra il ghiaccio, per me fu più difficoltoso perché fino ad allora ero sempre stata attratta dall'acqua molto calda. Anche una semplice doccia a casa era caldissima.

In questo seminario appresi come l'acqua calda nutre l'energia maschile dentro di noi, mentre l'acqua fredda nutre l'energia femminile.

Da quel momento ho praticato le docce fredde settimanalmente come una routine normale ed il mio sistema immunitario si è fortificato.

Wim Hof ed il suo metodo

Wim Holf è un atleta estremo olandese che detiene 26 record internazionali, di cui ben 21 inseriti nel Guinness dei primati. Ha corso una maratona a -20°C, affrontato l'Everest in scarpe e pantaloncini, è rimasto due ore seduto nell'acqua ghiacciata e ha concluso una maratona nel deserto senza bere: insomma, Wim Hof riesce a compiere prestazioni fisiche straordinarie a temperature estreme. Ed oggi divulga il suo metodo omonimo in tutto il mondo. Wim Holf ha unito le tecniche di respirazione inspirandosi alle pratiche di meditazione dei monaci tibetani. La cosiddetta meditazione Tummo sfrutta infatti particolari modalità di respirazione per aumentare la temperatura corporea e disfarsi così di sentimenti e pensieri negativi.

Oggi sappiamo che il freddo ha un effetto terapeutico nell'alleviare sintomi in pazienti reumatologici, fibromialgici, con disturbi del sonno o sindromi depressive e in generale in soggetti con problematiche di dolori degenerativi articolari, patologie muscolo scheletriche infiammatorie o neurologiche come la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson.

La crioterapia viene impiegata anche nel trattamento di malattie metaboliche come il diabete e l'obesità, patologie in cui viene solitamente riscontrato nel paziente uno stato di bassa infiammazione cronica, alla base di molte malattie associate di natura cardiovascolare e articolare.

Il freddo inoltre aumenta la termogenesi, ovvero il dispendio energetico delle cellule adipose: stare al freddo fa infatti aumentare la quantità di energia che consumiamo, facendoci bruciare calorie per preservare l'equilibrio termico.

È possibile trovare delle vasche in centri specifici dove vieni affiancato in modo professionale durante tutta l'immersione a temperature sotto lo zero.

È consigliabile non farlo in modo autunomo, non è un gioco ed è importante prendere confidenza con il freddo seguendo delle pratiche specifiche basate, come abbiamo detto, sulla respirazione e la meditazione.

E tu hai mai provato? Scrivi nei commenti e racconta la tua esperienza.

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